La Validazione del Cliente: come Evitare di Cadere Vittima della Propria Autoreferenzialità

Nel mondo dell’imprenditoria, il successo di un prodotto o servizio dipende dalla sua accettazione da parte del mercato.

Tuttavia, uno degli errori più comuni è quello di cadere vittima della propria autoreferenzialità, credendo ciecamente nell’efficacia della propria soluzione senza averla adeguatamente validata.

Questo articolo esplora l’importanza di basarsi su un approccio affidabile per comprendere l’interesse verso il prodotto/servizio, la considerazione ad adottare la soluzione proposta e la volontà effettiva di acquistare, evidenziando i comuni bias che possono distorcere la nostra percezione.

Primo fra tutti, è fondamentale riconoscere che il comportamento effettivo delle persone è spesso diverso da quanto esse stesse affermano.

Le dichiarazioni di intenti possono essere influenzate da una varietà di fattori, tra cui il desiderio di compiacere l’interlocutore o di apparire in un certo modo agli occhi degli altri.

Questo divario tra parole e azioni può portare a una sovrastima dell’interesse reale per il nostro prodotto o servizio se ci affidiamo unicamente a sondaggi o interviste.

Inoltre, le informazioni che già possediamo tendono a formare delle convinzioni che definiscono “reality bubble“, ovvero i filtri attraverso i quali interpretiamo il mondo, basati sulle nostre esperienze, conoscenze e pregiudizi.

Il rischio è di proiettare la nostra visione del mondo sul nostro target di clientela, presupponendo erroneamente che le loro esigenze, desideri e comportamenti siano simili ai nostri.

Evitare di cadere in queste trappole richiede un approccio metodico e basato su dati oggettivi.

Interviste e A/B testing possono aiutare, ma la metodologia più affidabile resta l’osservazione diretta del comportamento del cliente in un contesto il più vicino possibile a quello reale.

Un esempio davvero concreto è quello di lanciare una campagna di preordine sponsorizzando il prodotto/servizio per attrarre traffico su una landing page in cui sia possibile effettivamente acquistare in anticipo dietro il pagamento di un acconto o del prezzo pieno.

Questo metodo ci permette di andare oltre le semplici dichiarazioni di intenti, osservando le reazioni reali di fronte all’effettiva possibilità di acquistare.

Nel caso di interviste qualitative o focus group è importante l’apertura mentale nel ricevere feedback.

La capacità di ricevere suggerimenti o critiche è un dono prezioso che può aiutarci a raffinare la nostra offerta e a orientarla meglio verso le reali esigenze del mercato.

Incoraggiare un dialogo aperto e onesto con i potenziali clienti e saper ascoltare senza pregiudizi è cruciale per superare la propria autoreferenzialità.

La validazione del cliente è un passaggio imprescindibile nel processo di sviluppo di un prodotto o servizio.

Riconoscere e superare i bias comuni, come la discrepanza tra dichiarazioni e comportamenti effettivi e il rischio costituito dalla personale “reality bubble”, è fondamentale per garantire che la nostra soluzione non solo risponda a un bisogno reale, ma sia anche desiderata dal mercato evitando la trappola dell’autoreferenzialità.

Per qualsiasi dubbio contattaci per una consulenza gratuita.

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Federico Tognetti

Appassionato di motori e padre di tre figli.
Ha ricoperto per oltre 15 anni posizioni manageriali nella pianificazione e strategia all'interno di realtà multinazionali del settore tecnologico, fashion e retail.
Inventore della tecnologia WOOLF Intelligent Drive® è fondatore e amministratore delegato della società che si occupa del suo sviluppo e commercializzazione.

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